Arte, tradizioni e folklore

Un bronzetto a Ittiri

Non uno qualunque... Il "Suonatore di Flauto Itifallico", ritrovato nei pressi del complesso nuragico di Sa Figu di Ittiri (Sassari, Coros, Nord-Ovest Sardegna)

Accade spesso che i reperti ritrovati in qualche zona poi finiscano ad irrobustire i Musei dei centri più grandi. Ed è il caso del "Suonatore di Flauto Itifallico", scoperto ad Ittiri e che ora fa bella mostra nel Museo Archeologico Nazionale di Cagliari. Rimane comunque l'aspetto così sconvolgente per la sua semplicità di un reperto dell'arte nuragica che viene portato ad esempio per equilibro e capacità di esprimere concetti e sensazioni. Intanto il piccolo bronzo, prodotto con la tecnica tuttora in vigore della cera persa, è grande solo otto centimetri ma sono sufficienti ad assurgerlo a capolavoro per la grazia e leggiadria.

Intanto mantiene una forma grande di mistero sia sull'uso precipuo che per quel che voleva raffigurare, dato che ha in forte evidenza un grande membro virile. Un elogio alla fecondazione? L'appartenenza a qualche composizione meno ispirata? Non è per niente chiaro; statue del genere sono arrivate sino al Terzo Millennio dall'antichità. E poi suona una launeddas o più probabilmente uno strumento a fiato, un flauto suo antenato, significando che anche in epoca nuragica questa tipologia di strumenti musicali, principi della Sardegna, erano in voga.

La cosa positiva è che gli studiosi non hanno abbandonato l'esame circostanziato del bronzetto di Ittiri, che oltre a Suonatore di Flauto Itifallico viene anche chiamato con il nome di "aulete," e c'è la speranza che un giorno verranno svelati i misteri che ancora lo sottendono.


Nella foto: veduta dell'esterno del Museo Archeologico Nazionale di Cagliari.

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